Nilgün Marmara è unanimemente considerata la Sylvia Plath della letteratura turca, sia perché sulla poetessa americana aveva scelto di scrivere la sua tesi di laurea (pubblicata postuma nel 2006), sia per il destino comune. Nata a Istanbul il 13 Febbraio 1958, Nilgün Marmara si tolse la vita il 13 Ottobre 1987, non ancora trentenne. Studiò nel prestigioso liceo Kadıköy Maarif Koleji e fu ammessa alla Facoltà di lingua e letteratura turca dell’Università di Istanbul, per poi trasferirsi all’Università Boğaziçi, dove studiò lingua e letteratura inglese. Nel 1982 si sposò, e insieme col marito Kağan Önal crearono un centro artistico nella casa a cui diedero il nome “Terra Rosa”. Tre anni più tardi, Nilgün seguì il marito a Tobruk, in Libia, dove iniziò a riordinare e rivedere le poesie scritte a partire dal 1977. Tornata a Istanbul nel 1978, continuò a scrivere per altri nove anni, fino a un mese prima del suicidio, senza mai pubblicare le sue composizioni.
Le sue opere, tutte postume, sono Daktiloya Çekilmiş Şiirler (“Poesie battute a macchina”, 1988), Metinler (“Testi”, 1990), Kırmızı Kahverengi Defter (“Quaderno rosso e marrone”, 1993), Defterler (“Quaderni”, 2016), Kağıtlar (“Fogli”, 2016). Vista la complessità del suo dettato poetico e delle immagini che creano una fitta trama, è stata poco tradotta nelle principali lingue europee. Una traduzione italiana di tre sue poesie è apparsa sulla rivista Kaleydoskop – Turchia, Cultura e Società.
Buona lettura!
Il canto del cigno
Sono i canti dei cigni prima di morire, le mie poesie
Misteri guardiani in drappi neri
Per la mia vita che vacilla.
Ciascun dolore che rimandavo chissà da quanto
Schricchiola ormai, comincia un canto nuovo,
– questa poesia –
Mentre vengono meno la mia vita le mie traiettorie ignote,
Per me e per tutti voi, costretti a camminare
assieme!
Perché si è distaccata da ciò che l’aggrediva,
Dal desiderio profondo che rompeva il suo sonno.
Se anche incanta perché sincera
Oramai vive la propria violenza pura,
– questa poesia –
La vista silenziosa delle bellezze che non sono riuscita a creare,
Il riflesso a capo chino di ciò che non si è potuto raggiungere,
Con amore salutano tutti voi!
Kuğu Ezgisi
Kuğuların ölüm öncesi ezgileri şiirlerim,
Yalpalayan hayatımın kara çarşaflı
bekçi gizleri.
Ne zamandır ertelediğim her acı,
Çıt çıkarıyor artık, başlıyor yeni bir ezgi,
– bu şiir –
Sendelerken yaşamım ve bilinmez yönlerim,
Dost kalmak zorunda bana ve
sizlere!
Çünkü saldırgan olandan kopmuştur o,
uykusunu bölen derin arzudan.
Büyüsünü bir içtenlikten alırsa
Kendi saf şiddetini yaşar artık,
– bu şiir –
Kuramadığım güzelliklerin sessiz görünümü,
ulaşılamayanın boyun eğen yansısı,
Sevda ile seslenir sizlere!